Vitamina D: bambini a rischio carenza dopo il lockdown - 25 settembre 2020

La vitamina D è essenziale per l'assorbimento di calcio e per la formazione di ossa solide e resistenti, oltre ad essere coinvolta nel buon funzionamento del sistema immunitario e alcune funzioni neuromuscolari. La poca esposizione all'aperto dei bambini in periodo di chiusura per Covid preoccupa i pediatri.

La sintesi di vitamina D comincia in primavera e dopo quest'anno particolare, si prevede che il prossimo inverno avremo in circolo meno scorte di vitamina D a causa del fatto che nel periodo del lockdown siamo stati meno esposti al sole.
I pediatri dovranno prestare più attenzione, perché è probabile che un maggior numero di bambini raggiunga una situazione di carenza che potrebbe poi dare problemi soprattutto a livello osseo, tanto negli adolescenti quanto nei bambini in età scolare. Questa la spiegazione di Francesco Vierucci, pediatra della Struttura complessa di Pediatria dell'Ospedale San Luca di Lucca in occasione di un recente convegno promosso dalla Società italiana di pediatria preventiva e sociale (SIPPS).
In genere nel nostro Paese la sintesi cutanea di vitamina D diventa efficace da marzo, praticamente proprio nei tre mesi in cui quest'anno siamo stati chiusi in casa. Pertanto, ha spiegato il pediatra "tutti i bambini che necessariamente sono stati meno esposti al sole meritano di fare la profilassi con vitamina D". 
Va ricordato comunque che la vitamina D aiuta il sistema immunitario, ma non previene il Covid-19 ma la cosa certa, secondo quanto detto nell'incontro, è che «lo stato vitaminico regola l'immunità dunque è assolutamente corretta l'indicazione di cercare di garantire a tutti i soggetti i fabbisogni giornalieri di vitamina D raccomandati per età».
Si ricorda che la vitamina D si trova in pesce, uova e verdure a foglia verde.

 

 

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