La più recente edizione del Rapporto Nazionale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) sull’uso dei farmaci in Italia conferma la crescita della spesa nazionale per i medicinali, sia a carico del Servizio sanitario nazionale che privata: tra 2021 e 2022, infatti, il totale ha toccato quota 34,1 miliardi di Euro, in aumento del 6% sul 2021.
Molti i dati degni di nota, a partire dal fatto che nel 2022 più di 6 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di farmaci, particolarmente nel Sud (69,5%) e nel Centro Italia (68,4%): oltre i due terzi della spesa complessiva sono stati sostenuti dallo Stato e hanno rappresentato il 17,9% di tutta la spesa sanitaria pubblica, in aumento del 5,5% anno su anno. Nel 2022, inoltre, la spesa farmaceutica per cittadino è stata pari a 419,37 Euro (+5,7%), ma i dati più degni di nota sono senza dubbio quelli sul rapporto tra consumo di farmaci ed età media. La popolazione con più di 64 anni ha infatti assorbito oltre il 60% della spesa complessiva e delle dosi erogate, e questa fascia della popolazione ha anche il primato della spesa media per utilizzatore (556 Euro). Inoltre il 98,4% degli italiani sopra i 64 anni di età ha ricevuto nel corso del 2022 almeno una prescrizione di medicinali, confermando che un supporto farmaceutico è praticamente indispensabile per tutelare la salute dei cittadini di questa fascia demografica.
Nel complesso, quindi, i dati confermano che l’aumento dell’età media degli italiani che avrà luogo nei prossimi anni non farà che accelerare la crescita della spesa per i farmaci, che come abbiamo visto sono sostenuti in gran parte dallo Stato: questo, ovviamente, ci dice che lo Stato non potrà che aumentare la quota del Pil che dedica alla spesa sanitaria. Va però detto che l’uso dei medicinali, particolarmente per le fasce più anziane della popolazione, non solo vuol dire curare meglio i cittadini ma può diminuire significativamente le ospedalizzazioni, che hanno costi ben più elevati sul bilancio pubblico. Una prescrizione nata da una diagnosi consapevole e da un giudizio clinico appropriato, infatti, è una vera e propria buona pratica, perché significa non solo migliorare la qualità dei cittadini ma anche spendere qualcosa di più oggi per spendere molto meno domani. Non a caso, infatti, le ospedalizzazioni nell’Azienda Sanitaria Sud-Est sono ridotte rispetto ad altre, e questo è dovuto in larga parte anche a un uso corretto e avveduto dei medicinali da parte dei medici di famiglia.
(Photo credits: Pexels/Polina Tankilevitch)
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