Tra i molti giudizi negativi, promossi i medici di famiglia
Ogni anno in occasione della Giornata Mondiale della Salute la multinazionale specializzata in sondaggi Ipsos conduce un’indagine sulla percezione che gli italiani hanno del loro Sistema sanitario nazionale. Cosa pensano quindi i nostri concittadini della sanità pubblica e cosa spicca, in positivo come in negativo?
Va detto che negli ultimi anni la sanità pubblica di tutti i Paesi avanzati ha dovuto affrontare pressioni intense, sia a causa della pandemia che dell’invecchiamento della popolazione, e in tutti questi sistemi si notano sempre più difficoltà nel reperire risorse adeguate per sostenere i sistemi sanitari. Gli italiani lo sanno bene, e lo esprimono senza mezzi termini: la metà esatta del campione valuta infatti negativamente le prestazioni del Ssn (percentuale che sale al 54% tra gli over 60), e solo il 44% positivamente (percentuale che cresce fino a diventare maggioritaria solo fra gli under 30). Sono evidenti, e ben chiare, anche le differenze territoriali fra Nord e Sud, visto che nel Centro-Nord i giudizi positivi sono il 52%, mentre al Sud i giudizi negativi sono ben il 57%. Come abbiamo già scritto, poi, anche il sondaggio Ipsos sottolinea che è in crescita il numero di italiani che ha rinunciato alle cure o per tempi di attesa troppo lunghi o per distanze troppo grandi, arrivando al 16% del campione.
Il contesto fin qui è decisamente critico, e non deve sorprendere che lo sia: il blocco della normale attività diagnostica dovuto alla pandemia, e la forte inflazione che ne è seguita, hanno messo in seria difficoltà tutta la sanità pubblica. Ma secondo il sondaggio Ipsos c’è un aspetto che viene valutato come soddisfacente da più di due cittadini su tre (70%) e ottimo dal 38%, ed è il medico di famiglia. Non solo quindi il dato è in controtendenza rispetto al giudizio sul Sistema sanitario, ma la soddisfazione dei cittadini è maggioritaria al Nord (75%) come al Sud (64%), rendendo il medico di medicina generale una sorta di “equalizzatore” degli squilibri territoriali della sanità italiana.
Il sondaggio Ipsos puntualizza anche che gli italiani vedono nel medico di medicina generale una figura di fiducia e il loro riferimento principale per la gestione della salute: non solo un intermediario amministrativo o un prescrittore di farmaci, come purtroppo il carico burocratico tende a renderli. C’è inoltre un desiderio diffuso che questo ruolo si rafforzi ulteriormente, permettendo ai medici di famiglia di operare nelle migliori condizioni possibili: un’evoluzione del loro ruolo che sono i professionisti stessi a caldeggiare (come ad esempio con la diagnostica di primo livello negli ambulatori), ma che andrà gestita di concerto proprio con i medici, per evitare che Case e Ospedali di Comunità non funzionino al meglio delle loro possibilità.
(Photo credits: Razormax/Pixabay)