GLI STIPENDI DEI MEDICI DI FAMIGLIA IN PROSPETTIVA

LE RESPONSABILITÀ E LE RETRIBUZIONI DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE IN UN CONTESTO EUROPEO

È uno dei luoghi comuni più diffusi in Italia: i medici di base guadagnano molto. Troppo, secondo tanti. Ma è davvero così? Cerchiamo di fare chiarezza su questo tema, sicuramente spinoso, alla luce dei dati di fatto.
Un medico di famiglia deve superare un test di ingresso molto selettivo e studiare per almeno nove anni prima di poter esercitare la professione: un investimento di tempo e risorse almeno doppio rispetto ad altri percorsi di laurea. Inoltre deve tutelare costantemente la salute dei propri pazienti, che possono variare da qualche centinaio a 1.500 (e da qualche tempo 1.800, come conseguenza della programmazione sbagliata degli accessi). Spetta a lui il compito di identificare per primo – e al momento giusto – i loro possibili problemi: una responsabilità enorme, particolarmente se si considera che nel giro di dieci anni in Italia si è passati da 45mila medici di base a meno di 41mila, con un calo precipitoso nell’ultimo quinquennio.

Se un medico di famiglia ha fino a 500 assistiti riceve dallo Stato meno di sei Euro al mese per ognuno, e sopra quella cifra ne riceve cinque: si va quindi da un minimo di circa 52mila Euro annui a circa 108mila, che crescono con l’anzianità. Sono cifre senz’altro ragguardevoli, ma bisogna tener presente che sono non solo lorde, ma anche omnicomprensive. Il medico di famiglia non ha diritto a malattia o a ferie, a meno che non trovi a sue spese un sostituto, paga interamente i suoi contributi e non riceve tredicesime o quattordicesime. E sempre con questa cifra deve pagare ogni spesa di esercizio della sua professione, come l’affitto dell’ambulatorio e le utenze, il personale amministrativo e di supporto, la strumentazione, le spese per l’automobile e la RC obbligatoria. Dato il forte aumento del costo della vita nell’ultimo periodo, inoltre, queste spese hanno inciso in maniera sempre maggiore sul suo stipendio.
Infine un ultimo dato di contesto: un medico italiano secondo l’Ocse guadagna in media molto meno di un collega tedesco, britannico, olandese o irlandese. In certi casi anche il 50% in meno, a parità di responsabilità nei confronti dei propri pazienti. Una disparità che ha portato e porterà a un drammatico deflusso di capitale umano formato a spese della collettività, e che anno dopo anno beneficia le nazioni che sono disposte a pagare adeguatamente i professionisti della salute.


(Photo credits: National Cancer Institute/Unsplash)

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