I molti rischi di un uso inappropriato di questi farmaci
Gli antibiotici sono una tra le più grandi scoperte mediche del Novecento e hanno contribuito in modo
determinante a migliorare la salute globale. Tutti noi li usiamo regolarmente, ma un uso massiccio e
spesso ingiustificato sta creando un problema non da poco, ovvero la diffusione di batteri resistenti agli
antibiotici – e molto più pericolosi. Qual è quindi il modo giusto di usare gli antibiotici, e in quali casi?
Innanzitutto si deve partire dal fatto che gli antibiotici non possono nulla contro i virus, ma solo contro i
batteri: per un raffreddore comune, che spesso è virale, usarli può essere inutile e altrettanto vale per quasi
la metà delle faringiti e delle tonsilliti. Spesso gli antibiotici non sono necessari nemmeno per le bronchiti,
e in certi casi nemmeno per le polmoniti. Come ci si dovrebbe comportare quindi? La prima cosa da fare è
sicuramente parlarne con il proprio medico di famiglia, che non solo è il primo professionista sanitario a
dover gestire i problemi dei suoi pazienti ma è anche quello che conosce più di tutti la loro storia clinica.
Bisogna poi tenere a mente che ogni infezione, che venga combatutta con gli antibiotici o meno, ha un suo
decorso: vale a dire che l’organismo di ognuno impiegherà un certo periodo di tempo per combattere
l’infezione e vincerla del tutto, e questo tempo non si ridurrà mai oltre un certo limite indipendentemente
dai farmaci che si usano.
Inoltre ogni volta che si usa un antibiotico senza motivo, o per accelerare una guarigione che magari
avverrà comunque, si aiutano la formazione e la diffusione di batteri resistenti agli antibiotici: proprio
come le altre forme di vita, infatti, anche i batteri si evolvono per sopravvivere alle minacce, al punto che
ne esistono oggi di “pan-resistenti” (ovvero resistenti a tutti i farmaci). Un fenomeno che la medicina
conosce e studia, e che sembra essere addirittura acuito dall’immissione nell’ambiente – e quindi nei corpi
di noi tutti – delle microplastiche, rendendo sempre più forti i batteri. Più questi si diffondono e si
fortificano e peggio sarà, perché un’infezione resistente agli antibiotici dura di più, richiede farmaci ben
più impegnativi per combatterla e può avere conseguenze molto più serie. Secondo i dati del Rapporto
Nazionale più recente sull’uso degli antibiotici il 90% di tutti quelli a carico del Servizio Sanitario sono
stati consumati a livello territoriale ed erogati in farmacia: di conseguenza è molto importante limitare il
più possibile il loro uso a quei casi nei quali sono davvero necessari, per impedire che si diffondano e
diventino dominanti nuove e più pericolose infezioni.
(Photo credits: Shvets production/Pexels)