CONTINUITÀ ASSISTENZIALE E ZONE CARENTI: UN DIALOGO ESSENZIALE

PER FAR EVOLVERE LA MEDICINA DI FAMIGLIA, OCCORRE PARLARE CON CHI LA FA

Per la medicina generale del nostro territorio il 2023 si apre con due importanti scadenze: la prima riguarda la riforma della continuità assistenziale (la ex “guardia medica”), mentre l’altra ha a che fare con le zone carenti di medici di famiglia, che purtroppo sono molte.
Lo scorso dicembre, infatti, la Regione Toscana ha deliberato che entro Aprile dovrà entrare in attività la continuità assistenziale “h16”, ovvero quel processo di razionalizzazione delle risorse che vedrà cessare le attività da mezzanotte alle 8 a fronte di un potenziamento del pronto intervento telefonico di emergenza. Ad eccezione delle città più grandi, dove il servizio rimarrà “h24”, dalle 20 alle 24 le attività dei medici di continuità assistenziale verranno poi rimodulate, probabilmente con un prolungamento delle attività degli ambulatori per dar modo ai medici di smaltire al meglio il carico di lavoro. Questo processo libererà quindi delle ore di lavoro, ma ancora non è stato deciso come impiegarle con precisione. Per questo i medici vorrebbero potersi confrontare con l’Asl in merito, per far sì che questo monte ore sia impiegato al meglio per il bene dei cittadini ed si eviti di arrivare ad Aprile senza una decisione chiara ed efficace.
La seconda scadenza, invece, è relativa alla definizione delle zone carenti di medici di medicina generale. Entro il 31 marzo si dovranno definire queste zone ma, poiché saranno sicuramente più numerose dei medici di famiglia disponibili, sarà necessario definire anche un ordine di importanza e di priorità rispetto alla loro copertura, in modo da non lasciare scoperte proprio le aree più svantaggiate. La programmazione da fare in questo caso, infatti, dovrà tener presente sia le problematiche territoriali che le effettive disponibilità di medici impiegabili, ed è per questo che anche in questo caso i medici di famiglia devono potersi confrontare con l’Asl sul tema.
Questi due temi sono solo un esempio di quanto sia importante, oggi più che mai, una programmazione dei servizi sanitari nei territori efficiente e ragionata: ed è per questo motivo che le federazioni Fimmg di Siena, Arezzo e Grosseto hanno chiesto che venga attivato un tavolo permanente di confronto con l’Asl sud-est per gestire questi ed altri temi di primaria importanza per i cittadini. Le stesse organizzazioni sindacali hanno già dato la loro disponibilità, inoltre, per confrontarsi direttamente sia con le società della salute che con i sindaci, in qualità di massimi rappresentanti della popolazione e delle esigenze dei cittadini.

(Photo credits: Federico Di Dio/Unsplash)

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