A Siena, Arezzo e Grosseto oltre il 60% ha più di 1.500 pazienti
Secondo gli ultimi dati nella Asl Toscana Centro – che copre Firenze, Prato e Pistoia – non solo i medici di famiglia sono sempre meno ma oltre la metà di loro è “massimalista”, ovvero segue più di 1.500 persone (il limite massimo salvo deroghe). Purtroppo però la situazione è anche peggiore nell’Asl Toscana Sud-Est, che copre Siena, Arezzo e Grosseto: ma come siamo arrivati a questo punto?
Da oltre vent’anni il numero dei medici di famiglia in Italia è in costante calo. Da una parte questo è dovuto a una cattiva programmazione pubblica, che non ha tenuto conto a sufficienza dei pensionamenti, e dall’altra al fatto che la professione non è più desiderata come una volta, al punto che i bandi per le borse di studio in medicina generale vanno regolarmente deserti.
In Toscana ad esempio quest’anno metà dei posti disponibili sono rimasti vacanti: i neolaureati, insomma, vedono altre specializzazioni come più redditizie o più soddisfacenti dal punto di vista professionale. Nel tempo, quindi, i medici di famiglia sono diventati sempre più rari sui territori e i cittadini non hanno potuto far altro che diventare pazienti dei pochi rimasti. Ogni professionista può averne non più di 1.500, ma la soglia “ottimale” sia per loro che per i pazienti è intorno a 1.100, perché sopra il medico avrebbe problemi nel dedicare a tutti il tempo che meriterebbero. L’alternativa, però, è lasciare le persone senza assistenza sanitaria sul territorio, e quindi eccoci alla situazione attuale, con sempre meno medici di famiglia e sempre più assistiti per ognuno di loro. I dati al riguardo sono impietosi: se nell’Asl Centro i medici di famiglia erano 1.065 nel 2020 – e il 46% di loro era massimalista – a ottobre 2024 erano 969, di cui il 61% ha superato il limite di 1.500 pazienti. Nell’Asl Sud-Est, dove i medici sono 494, ben 307 hanno più di 1.500 pazienti, ovvero il 62%: altri 84 ne hanno fra 1.200 e 1.500 (il 17% circa), mentre un altro 18% ha tra 500 e 1.200 pazienti e solo 15 medici ne hanno meno di 500. Una situazione comparativamente peggiore di quella dell’Asl Centro, perché il nostro territorio è sia più ampio che meno densamente popolato: statisticamente, quindi, i cittadini delle province di Siena, Arezzo e Grosseto hanno molte meno possibilità di avere un medico di famiglia vicino a loro.
Non si tratta di una questione di sola praticità o comodità. Non poter avere un medico di famiglia vicino a dove si vive è un problema serio, specialmente se si considera che la popolazione italiana sta rapidamente invecchiando: una popolazione più anziana si muove con maggiori difficoltà e spesso soffre di patologie croniche, il che rende importantissimo per loro avere un medico a portata di mano. Esattamente come è importantissimo per i medici poter avere un numero di assistiti che permetta loro di seguirli al meglio senza pregiudicare la propria qualità della vita, altrimenti l’emorragia di medici di famiglia in Italia raggiungerà presto un punto di non ritorno.
(Photo credits: Pug Girl/Flickr, licensed under CC BY 2.0)