Il Medico di Medicina Generale

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E PEDIATRA DI LIBERA SCELTA È COLUI CHE PER PRIMO, NEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE, ENTRA IN CONTATTO CON IL CITTADINO PAZIENTE

Per il paziente e per la sua famiglia è il riferimento principale nel territorio: un medico ogni 1000-1200 residenti con età maggiore di 16 anni, quindi una rete diffusa e facilmente accessibile, definibile di prossimità o di vicinato.
I Medici di Famiglia operano per conto del Sistema Sanitario Pubblico ed il loro servizio è completamente gratuito per il paziente. Non è un dipendente pubblico, bensì un libero professionista convenzionato che opera sulla base di una Convenzione definita a livello Nazionale ed articolata in Accordi Integrativi Regionali ed Aziendali.

  • Fornisce accesso diretto e illimitato ai suoi pazienti
  •  Si occupa di prevenzione primaria e secondaria, di cura e di riabilitazione. Effettua medicina di attesa (ogni volta che emerge un bisogno), medicina di opportunità (utilizza l’incontro occasionale con il paziente per impostare un piano di salute), medicina d’iniziativa (chiamata attiva di paziente che hanno particolari patologie)
  •  Riceve nel suo studio medico, segue il paziente a domicilio ed in strutture temporanee definitive che lo accolgono (Case di Cura, Hospice, Residenze Sociali , Ospedali di Comunità, Cliniche Private e Pubbliche )
  •  Monitorizza lo stato di salute individuale e collettivo partecipando a progetti di rilevazione di particolari indicatori ed ai progetti di Medicina d’Iniziativa per la gestione delle malattie croniche
  •  Effettua vaccinazioni, certificazioni, prestazioni ambulatoriali
  •  E’ impegnato nel migliorare l’offerta di servizi attraverso opportune sedi, organizzazione di gruppi e forme associative, dotazione di personale di collaborazione, utilizzazione di strumentazione diagnostica  

Ma soprattutto “conosce” il suo paziente, sviluppa un approccio  incentrato sulla persona  valutando una complessità di più  fattori che riguardano il contesto di vita del paziente quindi il lavoro la famiglia e la comunità. La sfera di azione non è soltanto legata alla malattia fisica ma riguarda l’aspetto psicologico, sociale ed esistenziale.

La relazione medico-paziente che ne consegue va quindi oltre l’occasione di una singola visita e si consolida in un rapporto di fiducia che diviene un valore aggiunto utile a tutti gli operatori ed al sistema sanitario pubblico. Il medico di famiglia utilizza quindi più appropriatamente le risorse sanitarie contribuendo non solo alla salute del singolo paziente ma anche alla quella della intera comunità

Esercizio professionale individuale:
In studio medico unico od in più studi medici, sia individuali che condivisi

Mantiene l’individualità del proprio studio, ma condivide con altri medici alcuni aspetti organizzativi (programmi, orari, ecc.).

Mantiene l’individualità del proprio studio, ma condivide con altri medici alcuni aspetti organizzativi (programmi, orari, ecc.) ed i programmi informatici che consentono di scambiare tramite la rete i dati delle cartelle cliniche dei pazienti facilitando la prescrizione

Condivide con altri medici una sede comune dotata di in più studi medici oltre che alcuni aspetti organizzativi (programmi, orari, ecc.) e programmi informatici che consentono di scambiare dati delle cartelle cliniche dei pazienti facilitando la prescrizione. Può mantenere anche studi individuali anche principali, che tuttavia sono collegati in rete informatica.

Condivide con altri medici una sede comune dotata di più studi medici oltre che alcuni aspetti organizzativi (programmi, orari, ecc.) e programmi informatici che consentono di scambiare dati delle cartelle cliniche dei pazienti facilitando la prescrizione. Può mantenere anche studi individuali, che tuttavia sono secondari e comunque collegati in rete informatica con la sede principale.

“Ruolo Unico e Aggregazione”

Tali ruoli sono il risultato dell’ applicazioni della “Legge Balduzzi” che dal 2012 introduce l’obbligo di aggregazione dei medici sul territorio . La regione Toscana detiene il primato nella costituzione di tale forme aggregative.

“Ruolo Unico”

Rivestono questo ruolo i medici a rapporto di fiducia (medici di famiglia) e di medici di continuità assistenziale, al fine di organizzare un più organico servizio di continuità dell’assistenza territoriale per tutte le 24 ore e 7 giorni su 7, con libertà di accesso da parte del paziente.

Già costituite in Toscana prevedono la partecipazione obbligatoria dei Medici di Medicina Generale e dei medici di Continuità Assistenziale, che condividono obiettivi e percorsi assistenziali (PDTA), strumenti di valutazione della qualità assistenziali (audit individuale e aggregato), collegamento informatico con le altre strutture del Sistema Sanitario oltre al mantenimento della rete di studi medici.

“UCCP (Unità Complesse di Cure Primarie)”

Attualmente non costituite né in Toscana né in altri parti d’Italia.

FORME ASSOCIATIVE DEI MEDICI DI FAMIGLIA

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