SEMPRE PIÙ IMPORTANTE IL RUOLO DEI MEDICI DI FAMIGLIA NELLE VACCINAZIONI
L’Italia continua ad avere basse coperture vaccinali contro l’influenza, specialmente tra le categorie più suscettibili alle sue complicanze – i cittadini oltre i 65 anni e i pazienti fragili. Attualmente il 50% di loro non riceve la dose di vaccino antinfluenzale o non ha accesso ai vaccini più adatti, contrariamente alle raccomandazioni del Ministero della Salute. In questo i medici di famiglia possono avere un ruolo decisivo, vista la loro presenza capillare sul territorio e il loro rapporto quotidiano con la cittadinanza: ed è per questo che che è stato stipulato un accordo regionale che prevede che questi professionisti somministreranno non solo i vaccini contro l’influenza e il Covid, ma anche molti altri.
L’elenco è lungo, perché si va dal papillomavirus all’herpes zoster e dai richiami per il tetano alla meningite, per un totale di oltre 10 vaccini che sarà possibile fare direttamente presso lo studio del proprio medico. Ma la priorità, al momento, è aumentare la copertura dei vaccini “stagionali”, ovvero contro influenza e Covid: patologie che possono sembrare ormai poca cosa ma che possono avere conseguenze serie per le fasce più a rischio della popolazione, portando non solo a rischi per la salute ma anche a ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensivi che si potrebbero evitare. I due vaccini possono tra l’altro essere somministrati uno dietro l’altro, ed è per questo che lo slogan della campagna vaccinale sarà “Porgi l’altra spalla”: saranno inoltre garantiti gratuitamente a tutte le categorie a rischio, e per chi è particolarmente a rischio ci saranno vaccini differenziati e ad hoc.
Sul nostro territorio oltre 150 medici di famiglia hanno coordinato i propri sforzi in questo senso, sia per attivare le vaccinazioni nel proprio studio e ordinare i vaccini in farmacia che per vaccinare in modo massivo tutti gli ospiti delle Residenze sanitarie assistenziali. L’obiettivo chiave, come sempre, è ottenere una copertura della popolazione più alta possibile, ed è per questo motivo che i medici di famiglia si stanno organizzando per vaccinare massivamente tutti gli ospiti delle Rsa che potrebbero trarne beneficio. Infine nei prossimi mesi ci saranno anche delle chiamate “mirate” a sottoinsiemi specifici della popolazione per proporre vaccini specifici – come ad esempio quello dell’herpes zoster per chi ha appena compiuto i 65 anni di età.
La campagna vaccinale, quindi, sta entrando nel vivo e i medici di famiglia stanno lavorando per ottenere il miglior risultato possibile, in modo da massimizzare l’effetto preventivo dei vaccini ed evitare quindi conseguenze serie sulla salute dei cittadini. Fondamentale, in questo senso, sarà sensibilizzare la popolazione sull’importanza della campagna vaccinale, non solo per noi stessi ma anche per gli altri: da questo punto di vista le amministrazioni pubbliche e i mezzi di comunicazione dovranno svolgere un ruolo primario, o l’obiettivo di una copertura adeguata non potrà dirsi davvero raggiunto.
(Photo credits: Karolina Grabowska/Pexels)