Legacoop e Fimmg insieme per la sanità territoriale

Firmato un protocollo d’intesa per supportare i medici di famiglia

Valorizzare il ruolo centrale dei medici di medicina generale all’interno del Servizio sanitario tramite il modello virtuoso delle cooperative di servizio, per dare più e migliori servizi sanitari ai cittadini e rispondere adeguatamente ai loro bisogni: è questo lo scopo del protocollo d’intesa firmato ieri a Roma tra Legacoop (che tramite Sanicoop associa più della metà delle cooperative mediche italiane) e Fimmg, il principale sindacato dei medici di famiglia italiani. Ma cosa significherà per la collettività?
“Si tratta della conclusione di un percorso lungo”, spiega Maurizio Pozzi, Presidente Sanicoop e Segretario Provinciale Fimmg Siena, “che permetterà ai medici di fare sistema fra loro per ottimizzare le risorse a disposizione, senza alcun aggravio per le casse pubbliche. Da tempo le cooperative si sono dimostrate un ottimo strumento per consentire ai medici di mettere in comune le loro risorse per dotarsi di strutture, personale sanitario e infrastrutture informatiche, e se si considera che nel futuro le Aggregazioni Funzionali Territoriali (Aft) saranno composte da medici allora questo modello è decisamente virtuoso. Innanzitutto”, prosegue Pozzi, “il modello remunera il lavoro e non il profitto, e le società sono di persone, con un voto a testa: le risorse con le quali agiscono sono quelle dei medici stessi e forniscono i loro servizi ai soci, senza alcuna spesa aggiuntiva per lo Stato”.
Usando il modello delle cooperative, quindi, le risorse pubbliche vengono ottimizzate e razionalizzate perché un gruppo di medici associati in questo modo può più facilmente dotarsi di assistenti, uffici, infermieri e strumentazioni: inoltre l’intesa tra Sanicoop e Fimmg permetterà al vastissimo mondo della cooperazione di supportare la sanità anche nei servizi alla persona, dall’assistenza domiciliare agli infermieri. E c’è anche da considerare che la sanità del prossimo futuro, grazie agli investimenti del PNRR, potrebbe avere bisogno di risorse umane con le quali attivare Case della Salute e Centrali Operative Territoriali, ovvero quelle strutture che andranno ad alleggerire il carico di lavoro sugli ospedali. Un ruolo che le cooperative mediche potrebbero svolgere avendo già un radicamento sul territorio, e quindi allontanando possibili mire speculative di altri. In sintesi, quindi, quello messo in campo con la firma del protocollo tra Legacoop e Fimmg è un modo per potenziare le cure territoriali, con un modello organizzativo strategico e di ampio respiro: una forma virtuosa di organizzazione che si è già dimostrata capace di avere effetti positivi sull’operato quotidiano di migliaia di medici su tutto il territorio nazionale.

Torna in alto