MEDICI DI FAMIGLIA TRA LE CATEGORIE IGNORATE DAL GOVERNO

INFLAZIONE E CARO ENERGIA, FIMMG LANCIA L’ALLARME

La fiammata dell’inflazione – tornata a dominare le cronache dopo anni di tassi negativi o prossimi allo zero – e i rincari monstre dell’energia sono dati di fatto con i quali cittadini e imprese italiane sono costretti a fare i conti da mesi. Il Governo ha predisposto aiuti alle categorie più colpite nel Decreto Legge “Aiuti quater”, ma tra le molte categorie per i quali non è previsto alcun sostegno ci sono anche i medici di famiglia: un dato che, se considerato in ottica più generale, è una cattiva notizia per l’intero Sistema Sanitario Nazionale.
I medici di medicina generale sono infatti la porta d’accesso dei cittadini alla sanità pubblica, e assicurano un servizio di vigilanza e tutela quotidiano che lo Stato non potrebbe garantire con risorse umane ed economiche proprie: questo ha portato i medici di famiglia a operare in regime di convenzione, essendo quindi sia liberi professionisti che con un unico committente, ovvero lo Stato italiano. Si tratta di una posizione intermedia che, in questo caso, li costringe a far fronte a rincari a due cifre dei costi di gestione del loro studio – costi che sostengono interamente in proprio – senza poter contare su alcun sostegno concreto in questo periodo così difficile.
Questo stato di cose si inserisce, inoltre, in un momento storico nel quale il bisogno di medici di famiglia è acuto come non mai: il numero complessivo in Italia è infatti sceso in dieci anni da oltre 45mila ai 40mila del 2021, complice anche una pessima programmazione degli amministratori e compensi che, secondo i dati Ocse, collocano i medici italiani tra i meno pagati d’Europa e del mondo. Secondo Agenas, l’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali, uno dei motivi principali per i quali è difficile attrarre laureati sufficienti a coprire i posti disponibili per la medicina generale è proprio la bassa retribuzione, mentre basta andare in altri paesi europei, come la Germania, per vedere un medico pagato anche il 50% in più di quanto avviene in Italia. In questo quadro complessivo, e con la nostra pressione fiscale che rimane tra le più alte d’Europa, la scelta del Governo è quindi l’ennesima scelta che renderà ancora più difficile far sì che i giovani medici scelgano la medicina generale come proprio futuro lavorativo.
È anche per questo motivo, oltre che per esprimere solidarietà a tutte le categorie professionali che non rientreranno nella discussione sugli aiuti previsti dalla legge di bilancio, che Fimmg Regione Toscana e della provincia di Siena hanno indetto per oggi la “Giornata delle visite ambulatoriali al lume di candela”: un gesto simbolico per sottolineare la vicinanza dei medici di famiglia a tutti i colleghi, alle imprese e ai cittadini che si trovano in condizioni simili.

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