LISTE D’ATTESA E ACCERTAMENTI SPECIALISTICI, ARRIVA LA DELIBERA REGIONALE

FINALMENTE ACCOLTA LA RICHIESTA DEI MEDICI DI FAMIGLIA SULLA PRESA IN CARICO

Uno dei problemi più forti creati dalla pandemia è stata la richiesta di visite ed esami specialistici che si è creata dopo la fase acuta del Covid: una situazione resa però ancora più difficile dal fatto che da anni i cittadini devono “fare la spola” tra il proprio medico di famiglia e lo specialista per ogni richiesta o controllo di routine, con sprechi rilevanti di tempo e risorse sia per i cittadini che per il Sistema sanitario. Adesso, però, la Regione Toscana ha approvato una delibera (la 785 del 2023) che – come richiesto da tempo dai medici di famiglia – chiarisce i termini della presa in carico e dei codici di priorità assegnati alle richieste di visite o controlli specialistici.
La Regione aveva in verità già stabilito, con la delibera 1038 del 2005, che la presa in carico di un paziente sarebbe stata compito del primo medico che avesse riscontrato una problematica, ma è stata nei fatti ignorata per limitazioni tecniche. Per anni, infatti, gli specialisti non potevano accedere ai necessari dati clinici, e quindi rimandavano ogni paziente dal proprio medico di famiglia. Adesso, però, la Regione ha investito sufficienti risorse per fornire computer e lettori di tessere sanitarie agli interessati, rendendo i sistemi informatici capaci di “parlarsi” e dando quindi modo ai medici specialisti di accedere ai dati clinici che servono loro per prendere in carico un paziente.
La delibera 785, quindi, stabilisce che il primo medico che visita un paziente lo prenderà in carico sempre e comunque: se si tratta di uno specialista continuerà a seguirlo, mentre se si tratta di un medico di famiglia emetterà una richiesta di prima visita (con un quesito clinico che indica perché quel paziente viene inviato da uno specialista) con la quale il cittadino può rivolgersi all’altro medico. Se poi lo specialista ritiene che ci sia bisogno di fare altri aggiornamenti o controlli non rimanderà più il paziente dal proprio medico di famiglia, ma d’ora in poi sarà lui o lei a chiederli e a far prendere i necessari appuntamenti al CUP, tramite un’agenda riservata con la quale tutti i medici possono stabilire la periodicità dei controlli. Il cittadino, quindi, uscirà dallo studio dello specialista o dall’ospedale con già in mano gli appuntamenti per i controlli futuri, senza bisogno di tornare dal proprio medico.
Può sembrare una decisione puramente formale, ma è tutt’altro: da tempo i medici di famiglia lamentavano la sostanziale inapplicazione della delibera 1038, perché non solo allungava di molto i tempi di attesa e le difficoltà dei pazienti, generando inoltre un flusso aggiuntivo e non necessario di persone negli ambulatori, ma creava una serie di richieste urgenti che faceva “scalare” tutte le altre, allungando le liste di attesa degli esami diagnostici e delle visite specialistiche. Da oggi in poi, invece, i cittadini non dovranno più spendere tempo e risorse per viaggi continui fra ambulatori e strutture ospedaliere, i medici di famiglia potranno dedicare il tempo prima occupato da questa burocrazia alla cura dei propri pazienti e i medici specialistici potranno accedere facilmente e regolarmente al quadro clinico storico dei pazienti, in modo da avere sempre tutti i dati necessari per tutelarne la salute.

(Photo credits: Mart Production/Pexels)

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