Non ci sarà nessun obbligo ma si sta pensando ad un patentino. Si partirà dai 3,4 mln di gennaio, sufficienti a vaccinare un milione e 700 mila italiani, considerando anche il richiamo. Entro qualche mese potremo quindi arrivare alla cosiddetta "somministrazione su larga scala". Sono queste le dichiarazione di Arcuri, Commissario per l'Emergenza, sottolineando però che il suo é un auspicio e non una previsione. L'obiettivo è quello di vaccinare una parte importante della popolazione nel primo semestre o entro il terzo trimestre del 2021, quindi entro settembre. "Ma non conosciamo quanti italiani vorranno farsi il vaccino". "Per ora non è previsto l'obbligo" assicura Arcuri aggiungendo che si sta progettando una piattaforma informatica che consentirà di gestire la verifica della somministrazione, per sapere come si chiamano le persone che hanno fatto il vaccino e dove lo hanno fatto, per seguire quindi la tracciabilità sul territorio. Nuove buone notizie arrivano intanto dai laboratori. Il vaccino in sperimentazione dell'università di Oxford, Irbm e Astrazeneca è ben tollerato, soprattutto negli anziani, e induce una protezione immunitaria simile a quella vista nei giovani adulti, come indicano i risultati della fase 2 pubblicati sulla rivista Lancet.
Dati che si aggiungono a quelli anticipati da Pzifer e Moderna nei giorni scorsi sull'efficacia dei loro vaccini, che sembrano però provocare in alcune persone effetti collaterali intensi, anche se non pericolosi e di breve durata, ma su cui la rivista Science chiede trasparenza nella comunicazione.
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